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Stereotipi di genere: seconda parte

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Laura Fino

Alcuni stereotipi di genere diventano parte del linguaggio comune, senza che ce ne rendiamo effettivamente conto.

In questo periodo vi presto più attenzione e me ne accorgo più spesso.

"Quella donna a capo di un'azienda ha le palle!" Tradotto: "Quella donna a capo di un'azienda è determinata e competente".

"Lei è proprio una donna con i controcoglioni"
Tradotto: "Lei è proprio una donna forte e capace".

Questi due esempi, piuttosto diffusi, veicolano il messaggio che una donna è forte quando presenta attributi maschili. E che l'uomo, per essere considerato tale, deve enfatizzare tali attributi.

"A casa loro è lui che fa il mammo". Tradotto: "A casa loro è il papà che si occupa dei bambini".

In questo esempio la caratteristica dei "nuovi padri", più dediti all'accudimento, viene definita partendo dal ruolo genitoriale femminile.

Senza ignorare o negare le fisiologiche e biologiche differenze (cromosomiche e ormonali), non è utile usare generalizzazioni stereotipate per definire ruoli, caratteristiche, personalità.

Meglio allenarci e impegnarci a vedere le persone per quello che sono, nella loro unicità, senza cadere nell'appiattimento degli stereotipi, che in men che non si dica diventano pregiudizi.

Laura Fino

Last Update: maggio 10, 2025